lunedì 13 febbraio 2017

Paola Cortellesi

Dopo aver visto il monologo di Paola Cortellesi sul bullismo e il cortometraggio “Io non bullo” girato dai bambini di Nocera,  gli alunni di VA del plesso di Prima Porta raccontano le emozioni che hanno provato durante la visione dei due filmati.
 
GIORGIO: Ho visto il monologo di Paola Cortellesi sul bullismo, mi è piaciuto molto e mi ha emozionato. Se un bullo prendesse di mira un mio amico o amica io mi sacrificherei e mi batterei per lui o lei. A Giancarlo, il bambino del monologo, gli tiravano palle di carta, il compasso e lo prendevano in giro. Ma lui vinse su tutti abbracciando il bullo che tanto lo trattava male.

SARA: A me è piaciuto molto il video “Io non bullo - Nocera”. Guardando questo video ho capito che se sei vittima di un bullo bisogna andare da un grande di cui ti fidi. Che un bullo lo puoi sconfiggere con un’arma diversa dalla sua: l’amicizia e l’amore. 

GIULIA: Ho visto un video in cui si parlava di un bambino, Giancarlo, che dalla scuola primaria fino alle superiori è sempre stato vittima di bulli. A me ha fatto tenerezza e molta, molta tristezza. La cosa che mi ha colpito di più è stato quando nel finale la vittima, Giancarlo, abbraccia il bullo.

CAROLA: Io penso che Paola Cortellesi sia una brava persona a girare un monologo sul bullismo per quel bambino: Giancarlo Catino, che a scuola veniva preso in giro, umiliato e chiamato con nomignoli offensivi e lui non si arrabbiava per niente e un giorno sconfisse il bullo abbracciandolo. E’ lì che mi sono emozionata.
Nel cortometraggio “Io non bullo”, c’erano due bambini: Luca e Martina che erano maltrattati da alcuni bulli e durante un compito in classe rivelano tutto alla maestra. Tutti i compagni si alzano in piedi e dicono di non voler essere bulli e Luca aiuta un bullo a confessare. La parte dove mi sono emozionata è stata quella in cui tutti si alzano in piedi.

LAURA: Oggi io e tutti i miei compagni di classe abbiamo visto il monologo di Paola Cortellesi contro il bullismo. Penso che sia un monologo bellissimo e importante, perchè fa capire come si sente umiliato il bambino, Giancarlo Catino, a sopportare tutte quelle offese per tutti quegli anni. La cosa che mi è piaciuta di più di questo monologo, è stato il coraggio di Giancarlo, che ha sconfitto il bullo, non con gli insulti o picchiandolo, ma semplicemente abbracciandolo, così sono diventati migliori amici.

LORA MAE: Io ho visto il monologo di Paola Cortellesi che interpretava Giancarlo Catino, che viene sempre preso di mira dai bulli, dalla scuola dell’infanzia fino alle superiori. Lo prendevano sempre in giro, gli davano dei brutti soprannomi e alla fine Giancarlo indicò il bullo e lo abbracciò. A me è piaciuta molto la parte finale, perchè lo abbraccia e diventano amici.
Poi ho visto “Nocera - Io non bullo”. C’era un bambino di nome Luca che non voleva andare a scuola perchè un bullo, Marco, gli prendeva il compito di italiano e poi c’era una bambina, Martina, a cui la bulla Jennifer prendeva sempre la merenda. Ogni volta i bulli dicevano alle vittime di portargli lo zaino e loro zitti, non dicevano nulla e facevano tutto quello che i bulli dicevano di fare. Quando entrarono in classe, la maestra notò che Luca era triste e lui confessò e anche Martina confessò e tutti dissero che non volevano essere bulli e poi anche Marco e Jennifer non volevano essere più bulli.

ALESSIA: A scuola ho visto un monologo di Paola Cortellesi sul bullismo. Lei interpretava la vittima, Giancarlo Catino e mi faceva ridere nel vedere come raccontava cosa  gli facevano quei bulli. 
I bulli sono citrulli, perchè gli davano dei nomi orribili al povero Giancarlo. Lui ha combattuto la paura del bullo e lo ha abbracciato e sono diventati amici, questo è bello.

FLORINEL: Ho visto il video di Paola Cortellesi, che parlava di un bambino di nome Giancarlo Catino. Dalla prima elementare al liceo andava sempre a casa triste, perché i bulli lo maltrattavano e lo prendevano in giro, ma poi lui sorprese il bullo abbracciandolo e così diventarono amici e il bullo diventò buono. Questa storia mi ha commosso molto perchè Giancarlo affronta il bullo con il potere della pace e dell’amore.

ROBERT: Io ho visto il monologo di Paola Cortellesi sul bullismo, che parlava di Giancarlo Catino, che veniva preso in giro dai bulli. Ho pensato a come si può sentire la vittima. La vittima, io credo, che si senta indifeso e il bullo io credo che si senta grande e forzuto. Io penso che nessuno debba subire il bullismo e comunque l’amicizia vince sempre.

MATEO: Ho visto il monologo di Paola Crtellesi in cui interpreta la parte di un bambino di nome Giancarlo Catino. Questo bambino in prima elementare credeva che i compagni giocassero con lui, ma invece lo prendevano in giro, però questo lui non l’aveva capito. Nelle altre classi, diventando più grande, incominciò a capire che non giocavano con lui, ma che lo prendevano in giro, gli davano strani nomignoli perchè aveva gli occhiali e la pancia. Alle superiori ha detto basta, ha abbracciato il bullo e io in quel momento ho sentito tanta gioia.

GIORGIA: Del filmato di Paola Cortellesi mi è piaciuta la parte finale, nella quale accade che la vittima sfida il bullo abbracciandolo e così vinse il bambino vittima. Del filmato di Nocera “Io non bullo” mi è piaciuta la parte in cui il ragazzo vittima da’ la mano al bullo che non vuole più essere cattivo.

CLAUDIA: Ho visto il monologo di Paola Cortellesi sul bullismo. Parla di un bambino di nome Giancarlo Catino, che era vittima di bullismo dalla prima elementare alle superiori. Questo bambino credeva che i suoi compagni scherzassero invece facevano sul serio. Giancarlo gli faceva fare tutto quello che volevano sul suo corpo, senza offendersi mai. Io se fossi in lui avrei reagito senza paura, l’avrei detto ai genitori o alla maestra. Giancarlo mi ha fatto davvero molta tenerezza, perchè non poteva difendersi. Alla fine ha capito, ha abbracciato il bullo e da quel momento non è stato più vittima di bullismo.

DANIEL: Ho provato una profonda emozione nell’ultima parte del video in cui Giancarlo Catino abbraccia il bullo, in quel momento stavo per scoppiare dall’emozione. Nel video “Io non bullo” ho sentito l’emozione per il coraggio di Luca e Martina di dire alla maestra che i bulli li prendevano in giro.

MATTIA: Vedendo il video di Paola Cortellesi mi viene veramente da piangere! E la rabbia mi fuoriesce dalla bocca, dicendo parolacce. Io se fossi al suo posto non andrei più a scuola, non riesco a contenere la rabbia per lui. Giancarlo Catino difenditi!! Non avere paura, capito? 
Il secondo video, dei bambini di Nocera, non mi è piaciuto così tanto, però la parte che è stata più carina è stata quando tutti si sono alzati e hanno detto: “IO NON SONO BULLO PERCHE’ BULLO E’ CITRULLO”. 

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